martedì 29 ottobre 2013

E'cambiato l'orario...ma i nostri bimbi non vanno in letargo!!

Da poco è cambiato l’orario…e anche nel Bosco dell’Infanzia si fa buio presto e le giornate sembrano accorciarsi ad una velocità incalzante! I ritmi della natura invece si fanno sempre più lenti, accompagnati dal cadere leggero delle foglie. La loro danza mi fa pensare alla delicatezza di questa stagione.

L’autunno è “tenue”: ha colori opachi, un cielo annebbiato dal fumo dei camini, voci e rumori ovattati e pacati…

Ma in tutta questa tranquillità e grigiume i bambini mica vanno in letargo come gli orsi e i ghiri !?! Cosa abbiamo da offrirgli perché non si addormentino sui divani o sui banchi di scuola??
 
 
L’autunno porta con sè sapori e sfumature, profumi e rituali…cerchiamo di scoprirli con loro!

Chiunque di noi avrà sicuramente raccolto noci, foglie rosse, gialle, friabili, umide, bucherellate; oppure avrà saltato in una pozzanghera fangosa dopo una lunga pioggia.

Quali insegnamenti possiamo trarre dalla natura e dall’ambiente che ci circonda? Quante scoperte si possono fare? Che tipo di rituali possiamo creare?

Per non cadere nella banale catalogazione di foglie di diverse forme e colori, o nello studio mnemonico degli animali che vanno in letargo, vorrei raccogliere con voi qualche idea originale, creativa e coinvolgente che possa far si che anche i più piccoli imparino ad apprezzare questa stagione! Un racconto intrigante, o una gustosa ricetta, o un gioco appassionante… liberiamo la fantasia!!

 

martedì 22 ottobre 2013

Trotta, trotta cavallino

Ecco un gioco motorio-musicale da proporre ad un gruppo di bambini per coinvolgerli in un'attività divertente e dedicargli qualche momento di "protagonismo".

Svolgimento:
  • I bambini si dispongono seduti in cerchio;
  • Si sceglie (tramite una conta) un bambino o una bambina e lo/la si mette in piedi in mezzo al cerchio;
  • Quando comincia la canzone, chi è in centro "galoppa" (imitando un cavallo) all'interno del cerchio.
  • Intanto, i compagni battono le mani a tempo e cantano la seguente canzoncina:
Trotta, trotta cavallino,
fai una bella bella, galoppata:
Roma, Napoli e Torino,
e poi fermati a mangiar!
  • I bambini seduti uniscono le mani davanti a loro, andando a formare una piccola "mangiatoia";
  • Il cavallino deve allora mangiare dalle mani di uno dei suoi amici, che lo andrà a sostituire nel gioco, facendolo ricominciare.
 
Suggerimenti:
  • E' consigliato mostrare in prima persona lo svolgimento del gioco, sia per farne comprendere meglio lo svolgimento, sia per togliere un po' di paura ed imbarazzo se i bambini non sono abituati a questa tipologia di gioco.
  • Scegliere fra i primi partecipanti i/le bambini/e maggiormente sicuri/e di sé, che non abbiano grossi timori nell'esporsi davanti agli altri e che siano già ben ambientati/e nel gruppo-sezione.
  • Le prime volte sarà solo l'insegnante a cantare la canzoncina, poiché si tratta di una novità ma, già dal secondo turno, si può chiedere al gruppo di battere le mani a tempo, facendogli prender parte al gioco in maniera graduale.
  • Ovviamente, se il prescelto (tramite conta o non) non se la sente di partecipare, non insistiamo, ma lasciamogli il tempo di sviluppare il desiderio ed il piacere di prender parte in prima persona al gioco.


INDICAZIONI SPECIFICHE PER INSEGNANTI

A mio parere, quest'attività ludica si presta bene per favorire la scoperta, l'esplorazione e la sperimentazione all'interno di diversi ambiti di conoscenza ed apprendimento da parte dei bambini. Ci si può concentrare di volta in volta su una o più competenze che vengono sviluppate grazie a questo gioco...dipende come sempre dal focus che l'insegnante decide di adottare. Basandomi sulle nuove Indicazioni Nazionali, riporto di seguito alcuni dei Traguardi (e relativi Campi d'esperienza) che, a mio parere, possono essere sviluppati grazie a questo gioco.

1. Campo d'esperienza: il sé e l'altro.
    Traguardi per lo sviluppo della competenza:
  • Il bambino gioca in modo costruttivo con gli altri;
  • Riconosce la reciprocità di attenzione;
  • Si muove con crescente sicurezza negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

2. Campo d'esperienza: il corpo in movimento.
    Traguardi per lo sviluppo della competenza:
  • Il bambino prova piacere nel movimento;
  • Sperimenta schemi motori e li applica in giochi di gruppo.
 
3. Campo d'esperienza: immagini, suoni, colori.
    Traguardo per lo sviluppo della competenza:
  • Produce semplici sequenze sonoro - musicali.

4. Campo d'esperienza: i discorsi e le parole.
    Traguardo per lo sviluppo della competenza:
  • Sperimenta rime e filastrocche.





mercoledì 16 ottobre 2013

Giornata mondiale dell'alimentazione

Oggi è la giornata mondiale dell'alimentazione...ma, parlando di bambini dai 3 ai 5 anni, com'è la situazione attuale nel nostro Paese?
Sicuramente si nota un'attenzione crescente nei confronti di ciò che proponiamo sulle loro tavole.
Perlomeno questo accade nelle nostre scuole, dove molte volte il menù stesso richiede l'approvazione da parte di Aziende per i Servizi Sanitari, o si propongono progetti che favoriscono lo sviluppo di comportamenti corretti nei confronti dell'alimentazione.
Ma anche in famiglia si riscontra questa sensibilità? Purtroppo non sempre. Negli anni passati mi è capitato di vedere bambini fatti entrare in aula con i biscotti della colazione ancora in mano, oppure genitori che offrivano un pacchetto di patatine al figlio nel momento in cui lo venivano a prendere.
E l'importanza della condivisione in famiglia di un pasto importante come la colazione? E le merende sane a base di frutta, pane e marmellata, miele o torte fatte in casa? Dove sono finiti? Una volta c'erano...ed erano considerati dei valori, che oggi sono stati sostituiti dal lavoro, dallo stress e dalla fretta.
Siamo italiani e già questo dovrebbe ricordarci che è insito nella nostra cultura prendersi il tempo di condividere e beneficiare (fisicamente e psicologicamente) dei momenti dei pasti. Dovremmo riscoprire il piacere di sedersi a tavola tutti insieme e mangiare qualcosa che un familiare (non necessariamente uno solo e non per forza solo la mamma!!) ha preparato con cura ed amore, dedicando fatica e parte del suo tempo per questo. Il cibo allora assumerebbe nuovamente un grande valore, verrebbe apprezzato e rispettato di più. Ci sarebbero meno sprechi e meno problemi e malattie legati ad un'alimentazione scorretta.
Mi rendo conto che è molto più facile comprare una merendina preconfezionata, o mettere quattro bistecche impanate nel microonde, ma cerchiamo di conciliare i nostri impegni con il piacere di fare qualcosa insieme, come per esempio cucinare! Questo ci permetterebbe di imparare tante cose nuove, di far acquisire ai nostri bambini diverse competenze (manuali, matematiche, sensoriali, artistiche, ecc.), di divertirci in compagnia, e di avere pronta una torta per la merenda di tutta la settimana, oppure un pasticcio, una pizza o una torta salata da condividere a cena con tutta la famiglia. Sarebbe un bel modo per "ottimizzare" il tempo che ciascun genitore dovrebbe dedicare ai propri figli quotidianamente e permetterebbe di trasmettere loro uno stile di vita e dei valori indispensabili per valorizzare ogni giorno la propria vita.
 
Perciò, il mio augurio è che questa giornata possa essere di ispirazione per riflettere sull'importanza di una corretta alimentazione, ma anche per riscoprire il piacere di sporcarsi le mani con il pomodoro, sedersi a tavola e rilassarsi un po'davanti ad un bel piatto di pasta al ragù fatto in casa insieme alla propria famiglia!
 
 

martedì 15 ottobre 2013

Foglie all'appello

Con l'arrivo dell'autunno è svolazzata nella mia mente un'idea colorata da fare con i bambini: l'appello con le foglie.

Ecco com'è andata:
  1. Siamo usciti in giardino ed abbiamo osservato i nostri alberi e le loro foglie. Le abbiamo raccolte e le abbiamo portate in aula.
  2. Il giorno dopo, magicamente, è comparsa sul muro della sezione la sagoma di un albero (ricavata da un cartoncino marrone). Questa ci ha permesso di rielaborare l'esperienza fatta il giorno precedente in giardino attraverso una conversazione guidata dall'insegnante. Come auspicato, è così nato nei bambini il desiderio di "vestire" l'albero di sezione per farlo assomigliare di più a quelli del giardino. Ciascuno ha poi colorato (con tempera marrone e dita) il proprio albero (scheda precedentemente preparata dall'insegnante), interiorizzando i nuovi apprendimenti.
  3. Avendo deciso di creare le nostre foglie autunnali, ognuno ha colorato la propria sagoma a forma di foglia con spugnette intinte nella tempera gialla, rossa, marrone, verde ed arancione creando diverse sfumature, rendendo ogni foglia unica.
  4. Una volta asciutte, vi abbiamo incollato i contrassegni (che rappresentano la "firma" dell'autore)...completando l'opera lo scorso venerdì.
  5. Nel lunedì (cioè ieri), al momento dell'appello, ci siamo radunati intorno all'albero di sezione, che presentava sulle sue radici nientemeno che le nostre foglioline!! I bambini sono stati invitati uno alla volta (ovviamente in ordine alfabetico) a mettere la propria foglia su uno dei rami dell'albero...e alla fine sono rimaste fra le radici solo le foglie dei compagni assenti.
  6. Successivamente, ognuno ha potuto completare la propria scheda con il tronco spoglio, dipingendo con le dita (lasciando lievi ditate) diverse foglie gialle e rosse sui rami, nell'aria e sulle radici dell'albero.
  7. La parte più divertente del "gioco" è stata aggiunta solo oggi, poiché i bambini si sono seduti in semicerchio attorno all'albero e sono stati invitati ad imitare il vento autunnale che soffia sulle foglie, facendole cadere dai rami. Una alla volta, sono state così attaccate nuovamente ai piedi del tronco ed il gioco dell'appello ha potuto avere di nuovo inizio.


Prevedo che nel passaggio alla stagione invernale le foglie verranno sostituite con fiocchi di neve o addobbi natalizi, mentre con l'arrivo della primavera ci saranno boccioli e fiorellini, e con l'avvento dell'estate compariranno foglie verdi e ciliegie...ma sono aperta a considerare idee e spunti differenti anche in base agli interessi ed ai desideri che verranno espressi nel corso dell'anno.


Questa attività mi piace particolarmente perché si fonda su un interesse manifestato dai bambini stessi. Inoltre, ci sta permettendo di condividere tante esperienze interessanti (osservare la natura, scoprire i cambiamenti stagionali, sperimentare diverse tecniche pittoriche, imitare il vento, esercitare la pazienza, ecc.), ma soprattutto di divertirci insieme rendendo un po' più interessante il momento "burocratico" dell'appello.

domenica 13 ottobre 2013

Tante idee in un'unica rivista!!

Da quest'anno ho deciso di abbonarmi alla rivista "Scuola dell'infanzia" per avere a disposizione ogni mese diversi spunti di riflessione, idee pratiche per le attività da proporre ai miei bimbi in sezione e per mantenere vivi l'entusiasmo e la motivazione che mi portano ogni giorno a dare il massimo.
 
Ho optato per l'"Abbonamento più" e sono estremamente soddisfatta della scelta che ho fatto!!
Ho già potuto scaricare i 3 ebook gratuiti ed è anche già arrivato il libro "Il mio corpo, my body".
Per tutte le informazioni relative alle diverse tipologie di abbonamento alla rivista potete accedere al sito della Giunti o cliccare sull'immagine qui sotto.
 
 
 
 
Sono convinta di aver fatto un affare considerando che nel prezzo di 63.50 euro che ho speso sono compresi:
  • 10 numeri della rivista;
  • il volume "Mani in arte. Laboratori espressivi per riciclare, assemblare, creare";
  • il volume "Pappagallo. Laboratori fonologici dai 3 ai 6 anni";
  • il testo "Costruiamo il bosco e i suoi animali. + cartamodello";
  • 10 poster calendario con stickers;
  • 3 ebook;
  • 2 progetti "Fare festa" con cartamodelli: "Idee per tutto l'anno" e "Continuità e fine anno";
  • libero accesso a tutti i contenuti riservati sul sito http://www.giuntiscuola.it/scuoladellinfanzia/.
 
 
A mio parere, direi che ASSOLUTAMENTE ne vale la pena, soprattutto per il prezzo, che reputo irrisorio, visto tutto quello che l'abbonato ne guadagna, sia in termini pratici (contando tutti i materiali, libri e cartamodelli), sia dal punto di vista di formazione ed aggiornamento personale e professionale.
 
Il mio intento con questo post non è certamente quello di fare pubblicità alla rivista, bensì di condividere con voi un'esperienza personale che mi sta dando molta soddisfazione. Infatti, soprattutto in questo periodo di crisi, sapere di investire i propri risparmi per qualcosa di utile e costruttivo è rincuorante.
 
 

giovedì 3 ottobre 2013

Il chiassoso momento del pranzo...

Questo post è dedicato alle insegnanti della scuola dell'infanzia che ogni giorno si trovano a dover affrontare l'impegnativo momento del pranzo in balia di una "mandria" di bambini affamati...  
 
Di seguito elenco diverse strategie che ho messo in atto o che ho visto adottare da alcune mie colleghe per gestire al meglio i momenti in sala da pranzo, con l'auspicio che possano essere utili anche a voi.
 
  • Tutte le insegnanti dovrebbero innanzitutto collaborare, prodigandosi per mantenere un clima accettabile, gestendo soprattutto i bambini della propria sezione. Questi infatti riconoscono nella propria maestra la fonte di autorità alla quale fare riferimento in qualsiasi area della struttura scolastica.
  • Facciamo accomodare i bambini in silenzio e con tranquillità, in modo da predisporre fin da subito alla condivisione serena di un momento comunitario in cui il corpo e la mente devono potersi ristorare e rigenerare dopo l'impegnativa mattinata.
  • Per richiamare l'attenzione dei bambini e spezzare il baccano che inevitabilmente si viene a creare dopo un po', invece di sgolarsi mettendo sotto sforzo la gola, consiglio l'utilizzo di una campanella, un cembalo o un tamburello...oppure potete semplicemente battere le mani. Suonate finché non avrete attirato l'attenzione di tutti i bambini e ci sarà silenzio. A quel punto, con un tono di voce normale, ricordate ai bambini che dovrebbero pensare a mangiare senza fare confusione. Ribadite che non gli state vietando di parlare, ma che siete disposti ad accettare solo dei dialoghi a bassa voce con i commensali più vicini, e non ad esempio quelli con l'amico che si trova dall'altra parte della stanza.
  • Individuate quali sono i bambini che fanno più confusione e parlate direttamente con loro, spiegando chiaramente che durante la giornata c'è un tempo per tutto: un tempo per giocare, un tempo per imitare i suoni della natura o delle sirene (come è emerso dalla testimonianza della maestra che ha chiesto consiglio a "Chiacchie-riccio"), un tempo per cantare, per parlare con gli amici...ma anche un tempo per mangiare. Ribadite che questo è un momento per mangiare e che per giocare e fare altro ci sarà tempo.
  • Per non essere negativi, utilizzate anche dei rinforzi positivi verbali, lodando ad alta voce i bambini (o le tavolate) che si stanno comportando meglio. In questo modo anche gli altri saranno invogliati a comportarsi bene, completare il proprio pasto, stare seduti composti, al fine di ricevere delle attenzioni positive da parte dell'insegnante.
  • Nel caso di bambini recidivi (cioè duri di comprendonio), è necessario estrarli dal contesto problematico (per "eliminare" la causa del baccano) ed isolarli ponendoli in piedi appoggiati ad una parete della sala da pranzo. Non si tratta di una "punizione" fine a se stessa e dobbiamo spiegarlo bene anche al bambino in questione. Dobbiamo infatti fargli capire che l'abbiamo spostato perché stava distraendo e disturbando gli altri commensali che sono intenti a mangiare e non a fare altro (perché per il resto ci sarà sempre tempo dopo pranzo...è meglio ribadirlo per rassicurare il bambino). Stando in disparte avrà la possibilità di vedere come si comportano gli altri, riflettendo su quale sia il modo di comportarsi più adeguato alla situazione.
 
In ogni caso, sia chiaro, non aspettatevi che l'utilizzo di una o più di queste strategie faccia sparire la confusione dalle vostre sale da pranzo per sempre!! La calma sarà solo momentanea ma, con brevi richiami, potrete cercare di mantenerla il più a lungo possibile prima di dover, inevitabilmente, intervenire nuovamente per ristabilire il silenzio.
 
Se conoscete qualche tecnica diversa o più efficace non esitate a condividerla con noi!!
 
Con l'augurio che quanto scritto possa ritornarvi utile, vi auguro...buon pranzo! ;)
 
 

martedì 1 ottobre 2013

Nomi a palla!!

Un gioco che permette ai bambini di assaporare il gusto di giocare insieme, imparando i nomi dei nuovi amici, è "Nomi a palla".
 
Svolgimento:
  • i bambini si dispongono seduti in cerchio con le gambe divaricate (meglio se i piedi di ciascun bambino toccano quelli dei vicini);
  • l'insegnante consegna la palla a uno dei bambini e gli dice il nome del compagno a cui deve lanciarla;
  • dopo un po'di passaggi, oppure, se è il caso, nei giorni successivi, sarà lo stesso bambino che ha la palla in mano a dire il nome del compagno al quale passarla, senza più bisogno che sia l'insegnante a dover guidare il gioco.
 
 
 
Suggerimenti:
  • L'insegnante può affidarsi ad una conta per individuare il bambino che darà inizio al gioco, oppure può scegliere quello che sembra essere più attento, coinvolto e spigliato.
  • Consiglio in ogni caso di dare una prima dimostrazione della modalità di svolgimento del gioco, in modo che le regole possano essere più chiare, affiancando alla spiegazione teorica anche una pratica.
  • Nella prima parte di gioco, quella in cui è l'insegnante ad indicare il nome dell'alunno a cui passare la palla, aiutiamo i bambini ad individuare il compagno prescelto fornendone una descrizione fisica che ne evidenzi delle caratteristiche positive. Questo permette di valorizzare ciascun bambino, facendolo sentire accettato, apprezzato e protagonista della vita scolastica.
  • Non consideriamo problematico il fatto che i bambini non riescano a "chiudere" bene il cerchio con le gambe o che non indirizzino correttamente la palla. Infatti, se il gioco viene proposto nel periodo dell'accoglienza, non ha come scopo lo sviluppo o il consolidamento di abilità motorie, bensì quello di favorire la condivisione di un'attività ludica che favorisca l'apprendimento dei nomi dei compagni.
 
 
INDICAZIONI SPECIFICHE PER INSEGNANTI
 
Campi d'esperienza: il sé e l'altro.
Traguardi per lo sviluppo della competenza:
  • il bambino gioca in modo costruttivo con gli altri;
  • sviluppa il senso dell'identità personale.
Obiettivi:
  • prendere parte correttamente al gioco di gruppo proposto;
  • individuare i propri compagni di sezione in base al nome;
  • sentirsi riconosciuto ed accettato come parte del gruppo classe.