domenica 15 dicembre 2013

"Scoreggine" e buona educazione

Concedetemi un piccolo sfogo da maestra (e da cittadina italiana)...

Che alcuni politici italiani (probabilmente troppi) non siano proprio un buon esempio, non è di certo una novità...ma quando sento al telegiornale (programma seguito nella maggior parte delle famiglie, anche in presenza dei bambini) che una persona, che ricopre un ruolo pubblico, parla di "scoreggine" riferendosi all'operato di un avversario politico, mi chiedo:

Se domani mattina uno dei miei bimbi dovesse rivolgersi a me o ad un suo compagno affermando che quello che faccio (o che fa l'amico) non è altro che una "scoreggina", è meglio che spieghi a lui o che qualcun altro faccia presente al "signor" Grillo cosa sono la buona educazione ed il rispetto per le altre persone? 
Ci tengo a precisare che i miei bimbi hanno 3 anni e che non si sono mai permessi di offendere nessuno. Senza parlare dell'atto di storpiare il nome proprio di un'altra persona con lo scopo di prendersi gioco di lei. In questo caso, nelle scuole, non si tarderebbe a parlare di bullismo. 
Questi politici vogliono iniziare a rendersi conto che dovrebbero fornire il buon esempio, anche per quei cittadini il cui diritto è di crescere in uno stato che promuove valori come il rispetto e la buona educazione?

Ci tengo a precisare che il mio sfogo non è influenzato dal mio orientamento politico, bensì dall'educazione che mi è stata data e dal mestiere che faccio. Infatti, per fare un altro esempio, trovo inadeguati e volgari anche i gestacci esibiti con tanto orgoglio da Bossi.

La cosa che mi lascia più perplessa è che per questi personaggi non ci siano delle conseguenze. Se le stesse parole o azioni le facessero i bambini, verrebbero sgridati o addirittura puniti da certi genitori e/o insegnanti. 
E se fossi io a definire il comportamento dei miei bambini una "scoreggina"? Di sicuro avrei dei problemi innanzitutto nel lavorare in maniera costruttiva con loro, poi avrei sicuramente (e giustamente, direi) dei problemi con le famiglie e con la direttrice.
Allora mi chiedo, proprio perché i politici (a mio parere) dovrebbero presentarsi come persone virtuose capaci di dare il buon esempio, avendo il compito di guidare una nazione, sarebbe troppo chiedere loro di adottare un comportamento adeguato al ruolo che rivestono? 
Potrebbero sforzarsi di non dire le parolacce, di non mancare di rispetto, di non imbrogliare e di non dire le bugie? Da insegnante, ci tengo a proporre loro un'alternativa positiva, in modo che possano comprendere meglio come sarebbe bene che si comportassero. Perciò, per essere più chiari, dovrebbero parlare alla gente utilizzando parole appropriate, rivolgersi alle persone con rispetto, adottare atteggiamenti corretti che rispettino le norme di convivenza civile. Sarebbe davvero chiedere troppo???

A questo link potete trovare il post al quale faccio riferimento in questo mio sfogo: http://www.beppegrillo.it/2013/12/la_scoreggina_di_renzie.html



Scheda: L'albero di Natale

In questi giorni ho elaborato una scheda natalizia che permette ai bambini di conoscere alcuni dei simboli del periodo dell'avvento: l'albero di Natale. 
Decorandolo come più ci piace, possiamo dare ai nostri bambini la possibilità di divertirsi con tappi, tempera, stampini, stoffe diverse, palline di carta colorata, e quant'altro la fantasia suggerisca per addobbare con creatività questo piccolo alberello.

Con i bimbi più grandi si potrebbero rappresentare innanzitutto le luci colorate, lasciando l'impronta con la tempera e dei cotton fioc in una determinata sequenza di colori (ad esempio: rosso, giallo, blu, rosso, giallo, ecc.). Poi si potrebbero realizzare i fili argentati incollando su un filo tante piccole striscioline di carta velina gialla. Successivamente si potrebbero fare le palline, realizzate accartocciando dei ritagli di carta colorata, mentre il tronco si potrebbe fare con la carta crespa marrone. Ed infine si potrebbe incollare una bella stella di stoffa proprio sulla punta. 

Ecco la scheda che io proporrei ad un bimbo di 3 anni:


Questa scheda la proporrei dopo aver addobbato un vero e proprio abete in aula (o a scuola con la collaborazione delle altre sezioni). La sua finalità sarebbe quella di rielaborare graficamente l'esperienza fatta, concentrandosi su alcuni simboli: l'abete, le decorazioni e la stella. Volendo proporla a dei bambini di 3 anni, si parte colorando l'albero con la tempera ed il pennello (sarebbe interessante usare 2 tonalità differenti di verde). Poi si mette loro a disposizione dei cerchietti ed una stella realizzati dall'insegnante ritagliando diversi tipi di stoffa. 
Grazie alla sperimentazione di queste due tecniche, oltre a divertirsi ed a riconoscere alcuni simboli natalizi, i bambini hanno anche la possibilità di sviluppare la coordinazione oculo-manuale ed il senso del tatto.


Questi sono solo degli esempi, ma le possibilità sono infinite...perciò, buon divertimento!!! :)



giovedì 12 dicembre 2013

Un bacio sulla bocca

Oggi ho il desiderio di parlare di un comportamento che ho riscontrato più volte in diversi genitori (madri e padri indistintamente) nei confronti dei propri figli: 
il bacio sulla bocca.

Infatti, quando i bambini vengono affidati alla maestra, molte volte vengono salutati con un bacio sulle labbra. Personalmente, come insegnante, la trovo un'abitudine discutibile.

Innanzitutto, penso sia alquanto anti-igienica per entrambi: sia per i bambini, che entrano in contatto già con abbastanza germi durante le loro esperienze quotidiane, e non hanno bisogno che gliene vengano trasmessi altri da parte degli adulti; sia per i genitori, proprio perché i bambini spesso portano alla bocca le cose più raccapriccianti, poiché adorano sperimentare, senza timore né pudore. 
A titolo di esempio, cito dei comportamenti manifestati da alcuni bambini che ho conosciuto: mangiarsi le caccole, leccare il pavimento, assaporare la suola di scarpe e pantofole, succhiare orsacchiotti precedentemente trascinati ovunque, mettere in bocca a turno un cucchiaino della cucinetta, ecc.

Inoltre, a mio parere, è nostro dovere dare il giusto valore a questo gesto, poiché porta con sé un forte significato simbolico, in quanto rappresenta un sentimento di vero amore esclusivo fra due persone. Se invece lo dispensiamo non solo al nostro compagno (o compagna), ma anche ai nostri figli, o addirittura alle amiche (come mi è già successo di vedere), togliamo a questo gesto la sua straordinarietà e quella esclusività che lo rende speciale. 
Non lamentiamoci poi se i nostri bimbi, già all'età di 3 anni, passano il tempo baciando i compagni sulla bocca per gioco... o se a quattordici anni sottovalutano l'importanza dei baci e li scambiano con chiunque, senza un minimo di criterio. 
Dovremmo dunque far comprendere loro che quel tipo di bacio è qualcosa di speciale, e che lo si dà solo alle persone delle quali si è innamorati.
Un genitore prova sentimenti differenti verso il marito (o la moglie) e verso i figli. Ciò non implica che uno dei due sia maggiore o più importante rispetto all'altro, bensì che si manifesti in modo diverso.
Ciò non significa che non dobbiamo baciare i nostri figli o che non dobbiamo dimostrare loro il nostro affetto con dei gesti amorevoli, ma credo che un abbraccio, una carezza, un bacio sulla fronte o sulla guancia, vengano accettati comunque con gioia, trasmettendo una sensazione di amore, accettazione, protezione ed unicità. 



martedì 10 dicembre 2013

Biscottini natalizi 3D

Seguendo una ricetta trovata nella rivista "Stella cucina. Via libera ai biscotti!" ed utilizzando gli stampini del pacchetto "Stehkes-Ausstecher" della Dr. Oetker è possibile realizzare con i nostri bimbi questi simpatici biscottini natalizi.

Ingredienti per la pasta frolla:
  • 250g di farina;
  • 1 uovo;
  • 125g di zucchero;
  • 1 cucchiaino di aroma di vaniglia;
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere;
  • 125g di burro.

Ingredienti per la decorazione:
  • 1 uovo;
  • 1 presa di sale;
  • 1 presa di zucchero;
  • 100g di codette di zucchero colorate (o gocce di cioccolata).


Preparazione:
  1. Setacciare la farina, incorporarvi l'uovo, lo zucchero, l'aroma di vaniglia, la cannella ed il burro tagliato a pezzetti.
  2. Avvolgere la pasta frolla in un foglio di alluminio e lasciarla riposare in frigorifero per circa un'ora.
  3. Stendere l'impasto (1/2 cm di spessore) e ricavarne diverse forme natalizie.
  4. Sistemare i biscotti su una teglia rivestita con carta da forno e spennellarli con la miscela composta dall'uovo, la presa di sale e la presa di zucchero.
  5. Cospargerli con le codette di zucchero o le gocce di cioccolata.
  6. Infornarli nel forno preriscaldato a 180° per 10 minuti.
  7. A cottura ultimata sfornare i biscotti e sistemarli su una gratella finché non si sono raffreddati completamente.





domenica 8 dicembre 2013

Morbidi abeti natalizi con ciondolo

Babbo Natale sta mettendo nel suo sacco tanti bei regalini per gli amici della maestra Patrizia...ma solo per quelli buoni!! ;) Magari per qualcuno sarà una bella anticipazione di uno dei regalini che troverà sotto l'albero la mattina di Natale! 
L'idea è nata rielaborando gli spunti trovati nelle pagine del testo "Morbidi addobbi natalizi". 

Ecco come realizzare questi graziosi addobbi: 

1. Ritagliare diverse sagome a forma di albero da un foglio spesso di feltro rosso. 
2. Ritagliare altrettante sagome un po'più piccole da dei fogli di feltro più sottile di diversi colori.
3. Praticare un foro circolare al centro di tutte le sagome (più grande nelle sagome più piccole).


4. Abbinare ad ogni base rossa una sagoma colorata (di feltro più sottile) ed una perlina.


5. Fissare la perlina alla sagoma rossa con del filo da pesca (o un qualsiasi tipo di filo trasparente) e farne uscire l'estremità superiore in modo da ottenerne un anellino, che permetterà di appendere l'alberello a lavoro compiuto.

6. Cucire la sagoma più piccola in modo da coprire il filo da pesca ed inserirvi un po'di imbottitura per rendere il lavoretto più tridimensionale.




Si tratta di addobbi colorati e luminosi che possono rendere i nostri alberi natalizi più caldi e sgargianti. Nella loro realizzazione possiamo coinvolgere i bambini assegnando loro dei compiti adatti all'età. Possono ad esempio scegliere le perline, i colori della stoffa, tagliare le sagome, inserire l'imbottitura o addirittura cucire i vari pezzi se sono più grandi ed hanno acquisito questo tipo di competenza.

Spetta a genitori ed insegnanti capire quali sono le possibilità ed i limiti dei bambini con i quali si trovano a condividere l'esperienza di costruire con le proprie mani gli oggetti con cui addobbare la propria casa nell'attesa della notte di Natale.


venerdì 6 dicembre 2013

Quali giochi facciamo entrare a scuola??

Leggendo la rivista "Scuola dell'Infanzia" di questo mese, ho trovato molto interessante l'articolo "Giocattoli donati" di Penny Ritscher (esperta in educazione della prima infanzia). Il messaggio che ne ho colto è che a scuola si dovrebbe prestare una maggior attenzione alla tipologia di materiale ludico che si mette a disposizione dei bambini durante i momenti di "gioco libero". 
E' lodevole che le famiglie offrano in dono alle sezioni i giocattoli che i loro figli non usano più, ma al tempo stesso, come insegnanti, dobbiamo tenere in considerazione la qualità educativo-didattica di questi oggetti ludici, che a volte entrano addirittura in contrasto con i messaggi che trasmettiamo ai bambini durante le "attività programmate". 
L'autrice continua l'articolo suggerendo di prendere spunto dalla metodologia del "gioco euristico" ideato dalla pedagogista Goldschmied, che suggerisce di mettere a disposizione dei bambini oggetti di uso comune, quali ad esempio vasetti di yogurt, coperchi di barattolo, tende, ecc. 

Ecco come la penso io. 
Rifiutare dei giocattoli in buono stato donati dalle famiglie sarebbe un vero peccato, soprattutto vista la scarsità di materiale che caratterizza molte scuole italiane. 

Piuttosto, proporrei una loro "analisi" insieme ai bambini, in modo da capire insieme che, ad esempio, una bambola di plastica che parla e fa la pipì può essere usata per un certo tipo di giochi (soprattutto simbolici e di rielaborazione delle proprie relazioni ed esperienze personali come figli, fratelli, alunni, ecc.), ma che una pigotta di stoffa è più adatta per farci compagnia durante il riposino pomeridiano perché è morbida e trasmette un calore che la prima non è in grado di dare. In questo modo coglieremmo un'ulteriore occasione per educare i nostri bimbi, ricavando degli insegnamenti e facendo delle scoperte proprio grazie al modo in cui affrontiamo le situazioni nelle quali ci troviamo a vivere, compresa l'adozione di un nuovo giocattolo in sezione.

Invece, per quanto riguarda la proposta del "gioco euristico" (nella seconda parte dell'articolo), sono molto affascinata da questa tecnica (anche se non la conosco in modo approfondito), ma rimango dubbiosa nell'adottarla. Il mio timore è dovuto al fatto che, nell'era dei controlli degli ispettori scolastici e dei marchi CE su ogni elemento che entra nelle nostre aule, c'è davvero la possibilità di utilizzare del materiale "alternativo" che non nasce come "oggetto prettamente ludico"? Mi rendo conto che le sue potenzialità sarebbero enormi, sotto diversi punti di vista, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della creatività, dell'immaginazione e del pensiero laterale, ma saremmo tutelate nel caso di un loro utilizzo libero da parte dei nostri bambini? 
Forse mi faccio semplicemente troppi scrupoli, ma credo che sia lecito, come insegnante responsabile, pormi certe domande...e cercare di dare loro risposta.



martedì 3 dicembre 2013

Abeti natalizi segna posto...con sorpresa!

Vi presento una mia creazione natalizia: 
GLI ABETI SEGNA POSTO PER IL PRANZO DI NATALE (o il veglione della vigilia).

Si tratta di una scatolina che, pur essendo realizzata con materiali poveri, è di grande effetto grazie all'elemento sorpresa, cioè il cioccolatino al suo interno...che potrà essere gustato a fine pasto. Questo lavoretto si presta bene anche come dono per gli amici ed è facile da realizzare anche con i bambini. 

 

BASE:
La base può essere realizzata in mille modi diversi: in cartoncino, in ceramica, in legno, ecc., e può avere le forme ed i colori più svariati. Io ho scelto un cartoncino giallo (perché è economico, facile da ritagliare, vi si può scrivere sopra ed il colore si abbina alla nostra tovaglia natalizia) di forma circolare (per richiamare la forma dell'alberello) e poi vi ho scritto sopra il mio nome ed ho ripassato il contorno con un pennarello dorato per dargli luce ed eleganza.

TRONCO:
Con le forbici si ritaglia una sezione di un rotolo di carta igienica, oppure si realizza un cilindro con del cartoncino. Poi lo si colora di marrone e lo si fissa con della colla vinilica alla base. Facendo diverse prove ho scoperto che la maggior parte dei cioccolatini che mi piacciono di più entra perfettamente in questo piccolo "tronco", come ad esempio i Ferrero Rocher o i Baci...che golosa combinazione!!! :P

CHIOMA:
Per realizzare la chioma basta tagliare un cerchio da un cartoncino verde. Usando le forbici apposite è possibile realizzare diverse tipologie di bordo: ondulato, seghettato, ecc. 
Poi si decora a piacere il cartoncino e lo si lascia asciugare. Successivamente, lo si arrotola dandogli una forma cilindrica, facendo attenzione che si fissi in maniera stabile al tronco. A questo punto, si fissa il cartoncino verde internamente con del nastro adesivo, in modo da mantenere la forma conica così ottenuta.


Ora non basta fare altro che scegliere un buon cioccolatino, nasconderlo nel tronco del nostro albero, coprirlo con la chioma...ed aspettare di vedere la sorpresa sul volto delle persone a cui lo doniamo.